Quando si può considerare realmente fruibile uno spazio per un cliente con disabilità?
Può capitare che alberghi e strutture ricettive realizzino interventi per migliorare la fruibilità dei propri spazi senza tuttavia riuscire ad essere efficaci. Ciò accade quando nella gestione quotidiana si commettono errori o ingenuità restringendo, ad esempio, i passaggi con fioriere ingombranti, mettendo uno zerbino troppo alto, posizionando componenti di arredo nello spazio di manovra del bagno accessibile alle persone con disabilità. Ne parliamo con Bruno Principe, architetto e vice presidente della sezione provinciale di Roma dell’AISM.
Articolo di Daniela Orlandi
Come mai ha scelto di affrontare con noi questo tema?
Sono affetto da sclerosi multipla da molti anni, la malattia è intervenuta quando avevo poco più di 30 anni, ora ne ho 65. La mia è una forma definita benigna, ma nel corso di questi anni è via via progredita, per fortuna solo agli arti inferiori, costringendomi da qualche anno sulla sedia a rotelle. La lenta progressione mi ha paradossalmente aperto gli occhi su queste tematiche, che prima osservavo con distacco pensando che non potessero coinvolgermi. Ho visto, e vedo tuttora una inconsapevole indifferenza verso i problemi che la disabilità comporta, nonostante che l’atteggiamento delle persone sia parzialmente migliorato. Auto parcheggiate davanti agli scivoli dei marciapiedi, rampe di scale per accedere ad edifici pubblici o alle metropolitane, mezzi pubblici inaccessibili perché sprovvisti di rampe, ecc. Nella sistemazione di spazi pubblici o privati, spesso si riscontrano incomprensibili omissioni o aggiunte improprie: marciapiedi con uno scivolo in entrata ma con un alto gradino in uscita, lampioni o cassonetti che impediscono il passaggio, bagni per disabili mal progettati o chiusi a chiave sono solo alcuni esempi del vasto panorama di incongruenze in questo campo. Quasi sempre gli errori sono dovuti a incultura, magari semplicemente dell’operaio che non ha ricevuto le necessarie istruzioni da parte del direttore dei lavori o del gestore della struttura ricettiva che ignora il modo per renderla accessibile. Il raffronto tra il sistema italiano e il modo in cui il problema viene affrontato e quasi sempre risolto negli altri paesi europei è sconfortante. Vedere l’attenzione che viene esercitata da Germania, Francia, Spagna, solo per citarne alcuni, nei confronti delle persone con disabilità porta inevitabilmente a confronti negativi col nostro paese. Le norme che in Italia tutelano i disabili sono numerose e molto incisive, a volte superiori a quelle adottate all’estero, ma spesso queste norme vengono disattese, per incuria o come ho detto prima per ignoranza.
A suo avviso, si tratta di una mancanza di conoscenza da parte del gestore sulle esigenze reali di mobilità di persone con disabilità?
Generalmente il gestore non è un tecnico, quindi non a conoscenza dei modi più corretti per abbattere le barriere architettoniche. Spesso gli interventi da fare sono minimi e poco costosi, basterebbe poco per rendere le strutture accessibili ed utilizzabili da persone con problemi. Ma spesso anche il tecnico commette errori, perché non è ovvio calarsi nelle esigenze di una persona con difficoltà di movimento. Mi è spesso capitato di chiedere se, per accedere ad un locale commerciale, un ristorante, un albergo, siano presenti gradini. Quasi tutti non lo sapevano, non ricordavano e dovevano prima di rispondere verificare, perché chi non ha problemi è incolpevolmente distratto, quella di cui parliamo non è per lui una priorità.
Può dare qualche consiglio a coloro che vogliono rendere la propria struttura realmente accessibile?
Gli interventi da fare sono semplici, come ho già detto: superare i dislivelli con uno scivolo avente una pendenza non superiore a 8%, se lo scivolo è necessariamente troppo lungo e invasivo bisogna utilizzare una piattaforma elevatrice, da preferire al montascale, che ha un movimento più complesso, maggiormente soggetto a rotture. Adeguare i bagni con maniglie collocate opportunamente, prevedere spazi abbastanza comodi per la manovra della carrozzina, porte da 80/90 cm, istallare un seggiolino per la doccia ecc. Sulle scale vanno montati comunque corrimano per le persone che, pur con difficoltà, camminano. Un minimo di attenzione in questo senso ha un duplice effetto: semplificare la vita di persone con problemi, ma anche quella di anziani e di mamme o padri con passeggino, aumentare il numero di clienti pubblicizzando l’attenzione della struttura verso questi problemi.
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