Comunicare l’accessibilità
Quali sono le difficoltà che incontrano le persone con disabilità durante il viaggio? Quali sono le domande che l’operatore turistico dovrebbe fare al momento della prenotazione?
Articolo di Serena Stefanoni
Spesso gli operatori turistici non sono preparati a rispondere in modo adeguato alle esigenze delle persone con disabilità che si rivolgono loro per prenotare una vacanza e questo rende ancor più complesso per i viaggiatori con bisogni specifici prenotare un viaggio che sia davvero in linea con le proprie esigenze.
Ne parliamo con Claudio Puppo, Vice Presidente Nazionale ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti), coordinatore della Segreteria della Consulta Regionale per la tutela dei diritti della persona Handicappata – Regione Liguria.
Quali sono i problemi più comuni che incontra la persona con disabilità nel comunicare le proprie esigenze all’operatore turistico?
A mio avviso i problemi sono sostanzialmente due: da una parte l’operatore turistico ritiene che la persona che ha di fronte riesca a comunicare in modo chiaro ed immediato le proprie necessità in termini di caratteristiche dell’hotel e capacità di superare determinate barriere architettoniche, dall’altra il viaggiatore con bisogni specifici tende a dare per scontato che il suo interlocutore riesca a comprendere le sue esigenze solo da una descrizione sommaria della propria condizione fisica. Se a questo aggiungiamo il fatto che, per una buona fetta di operatori del settore turistico due persone con patologie apparentemente simili (i.e. due persone su sedia a ruote) abbiano le stese necessità nel corso del viaggio, ecco che abbiamo la ricetta perfetta per avere un cliente scontento del servizio ricevuto.
Può spiegarci meglio cosa intende?
Certamente, prendiamo ad esempio la paraplegia. Da un punto di vista clinico la paraplegia può essere definita come la condizione in cui la parte inferiore del corpo di una persona è affetta da una paralisi motoria e/o da una carenza funzionale. Questa definizione abbraccia una pluralità di condizioni estremamente diverse tra loro, ci sono persone che non hanno l’uso delle gambe, ma controllano perfettamente i muscoli addominali e persone che, invece, hanno problemi che coinvolgono anche la zona addominale. È chiaro che pur essendo entrambe su sedia a ruote avranno un livello di autonomia molto diverso tra loro in termini di capacità di muoversi nell’ambiente e di superare eventuali barriere architettoniche.
Oltre agli aspetti prettamente legati ad una condizione fisica, la possibilità di superare o meno determinate barrire architettoniche dipende anche dalla tipologia di ausilio utilizzato dalla persona con disabilità. Ad esempio per una persona che si sposta su una sedia a motore molto pesante un gradino di 10 centimetri rappresenta una barriera insormontabile anche nel caso in cui la persona viaggi con un accompagnatore, mentre per una persona che si sposta su una normale sedia a ruote lo steso ostacolo potrebbe essere facilmente superabile in presenza di un accompagnatore e, se la persona è particolarmente in forma e allenata, in autonomia.
Da quello che dice sembra davvero difficile trovare una regola generale, quindi cosa dovrebbe fare l’operatore turistico?
Prima di tutto l’operatore turistico, sia esso un tour operator o un gestore di un albergo, deve conoscere in modo approfondito il prodotto che vende e informare correttamente il cliente delle eventuali barriere che si troverà ad affrontare all’interno, delle diverse alternative proposte. Ad esempio se il bagno della stanza non è provvisto di maniglioni è necessario comunicarlo perché per alcuni potrebbe non essere un problema, mentre per altri questa potrebbe essere un motivo valido per cambiare hotel. Oppure, se all’ingresso dell’hotel c’è un gradino di 8 cm è assolutamente necessario fornire questa informazione perché, come spiegavo prima, per un viaggiatore che si muove su sedia a motore anche un singolo gradino potrebbe essere una barriera difficile da superare. Oltre alle informazioni più strettamente inerenti alla effettiva accessibilità dell’ingresso e della stanza, è necessario fornire informazioni dettagliate anche rispetto all’accessibilità delle parti comuni: piscine, ristoranti e tutte le altre facilities disponibili in hotel perché per il cliente potrebbe essere fondamentale per la scelta avere a disposizione determinati servizi.
Vuole aggiungere altro?
Si, è fondamentale che l’operatore turistico e l’albergatore non si fermino alle apparenze e non si accontentino di risposte sommarie da parte del cliente. Se un cliente si limita a dire sono paraplegico è necessario porre maggiori domande e approfondire il tema. Solo in questo modo si può essere certi di fornire un servizio in linea con le reali esigenze della persona.
È consigliabile fare alcune domande che possano aiutare a capire il grado di autonomia della persona come ad esempio se è in grado di superare un gradino o di percorrere tratti in salita o con rampe che abbiano una pendenza superiore all’8%. È importante sapere se la persona viaggia da sola o se ha un accompagnatore che, in caso di necessità possa aiutarla.
Infine, una volta identificato l’hotel che sia idoneo rispetto a posizione e accessibilità della struttura è bene informarsi di eventuali necessità particolari che la persona con disabilità dovesse avere durante la vacanza per fare in modo di comunicarle, là dove necessario, alla struttura ricettiva.
BUONE VACANZE!
Leave a Comment